Una nuova e più “attuale” riflessione schematica sui rapporti tra Chiesa Cattolica e Massoneria credo si alquanto necessaria.
È importante riappropriarsi di un percorso giuridico di tipo “canonico” e comunque rivedere la “questione” sia da un punto di vista filosofico in senso lato che “religioso-sociologico” in senso più specifico.
Lo scopo di questa riflessione non vuole essere identico a quello che mi motivò già una ventina di anni fa, ossia accreditare la tesi secondo la quale le due istituzioni, Chiesa e Massoneria, sono compatibili fra di loro, ma piuttosto di rendere compatibili due “processi cognitivi” nell’ambito delle scienze sociali del tutto necessari in un momento storico come l’attuale ove gli uomini, storicizzati e viventi nella “nuova Babilonia”, pur disponendo di immense ricchezze economiche e scientifiche, non riescono più a comunicare, lavorare per obiettivi comuni e valori condivisi. Capire i problemi e, ciascuno secondo le proprie possibilità e prerogative, intervenire nella storia per indicare/proporre “nuovi percorsi civili” all’uomo è oltremodo necessario e doveroso.
Il vecchio Codice Canonico del 1917 recitava al canone 2335 e ss.: (si traduce a senso dal latino) incorre nella scomunica riservata simpliciter chi si ascrive alle sette massoniche o altre sette simili il cui scopo (si evidenzia “il cui scopo”ndr) è di combattere la Chiesa ed i legittimi poteri civili ecc…” . Continua a leggere »