L’elezione a larghissimo quorum di Mattarella ha messo fine allo stato di fibrillazione esistente e messo in pace tutti i candidati, vecchi e nuovi, della ferraglia politica nostrana. Per sette lunghi anni non sentiremo più parlare di Amato, Prodi, Rodotà et similia.
Ma, a parte questo, è possibile fare alcune osservazioni “a botta calda”. Bisogna riconoscerlo: questo è stato un capolavoro di Renzi. Ha trovato un candidato impensabile due giorni prima, non compromesso, reduce dalla sinistra democristiana e dall’Ulivo di Prodi, giudice della Corte Costituzionale esperto di Costituzione, un uomo politico abbastanza navigato e che ha avuto il coraggio di dimettersi da Ministro quando avrebbe dovuto digerire la legge Mammì sulle frequenze televisive. Un uomo, insomma.
Il consenso che si è concretizzato sulla sua figura dimostra che la vecchia DC non muore. Questa scelta ha unito il PD, percorso da febbri scissioniste, ha persuaso l’area del centro, ha spazzato via le esitazioni e l’impotenza di Forza Italia. Un successo.
Ora, si dovranno raccogliere i cocci, soprattutto a destra. Dovrebbe arrivare il momento della ragione e non del culto del Capo. La politica ambigua di Forza Italia ha avuto la risposta che si meritava. Berlusconi si è fatto incastrare e giocare ed è rimasto con un cerino spento Continua a leggere »
La ricomparsa di Berlusconi sulla scena pubblica, a Milano, in una piazza non molto affollata, doveva servire a rivitalizzare le folle, a rassicurare i sostenitori ed a confermare l’indispensabilità della sua presenza sullo scenario politico.
No, non ci siamo. Né il concorso di popolo (scarso), né il contenuto delle proposte hanno dato l’impressione di un cambiamento di stile e di propositi. Forza Italia resta un’associazione di reduci del ‘94, divisa da rivalità consistenti e legata ad uno schema politico trito e ritrito.
Cosa propone Berlusconi? Vediamo le sue proposte:
a – una riduzione delle tasse con unica aliquota al 20-30%, non una revisione profonda dell’intero sistema. Sparare proposte sulla tassazione eguale per tutti significa ignorare la progressività dell’imposta stabilita dalla nostra Costituzione.
Non sono del PD, ma provengo da una famiglia di vecchi PCI. Io sono stato l’unico democristiano. Dirigente provinciale e consulente di molti parlamentari. Mai portaborse, però.
Ma le vicende del PD mi interessano, non foss’altro perché poteva essere l’unico aggregato da sperimentare nel parterre del nuovo nel panorama politico italiano: si sono provati tutti, non c’era rimasto altro che loro. Speravo il Nuovo nel metodo e nelle facce.
A sinistra, si diceva, si coniuga da sempre “modernità” e “contemporaneità”. Avevo inteso che c’era una predisposizione al “vero nuovo” e la capacità di sostituire le facce vecchie con quelle nuove, senza traumi, senza alzate di spade, senza ribellioni e colpi di code come accadeva in altre compagini politiche. Mi ero illuso dopo il trionfo di Renzi a Firenze, che rimane un’insula in flumine nata, un grande amministratore… ma mi sembra non molto amato dall’apparato “sinistro”!… eppure secondo me Renzi potrebbe essere l’unica ancora di salvezza per la sinistra italiana sgangherata… mi ero illuso, appunto, che un nuovo avanzasse… ma non mi sembra che le cose siano così!
Il PD, purtroppo, è nato vecchio nel metodo, nei progetti e nelle persone… sempre le stesse. Solo di recente un po’ allargato il parterre per le acquisizioni spurie di ex margheritini e qualche ex democristiano, di quelli che ai miei tempi sarebbe stato di quinta fila e che invece oggi risultano dirigenti di spicco di questo malnata compagine politica.
Malnata? Forse è meglio dire patetica e fallimentare compagine politica per se stessa e per l’Italia pulita. Continua a leggere »
L’intenzione del Sindaco Matteo Renzi di riqualificare l’area di San Lorenzo mi trova pienamente d’accordo: sono assolutamente favorevole alla quasi totale rimozione dei banchi intorno alla chiesa ed in tal modo l’edificio si possa riappropriare del proprio perimetro, oggi soffocato da teli e teloni. Ci di guadagnerebbe in visibilità e in decoro. In alternativa potrei aderire, come male minore, al partito “del salviamo qualche banchino” purché questi esercizi all’aperto commercializzano prodotti dell’artigianato tipico, nostro fiorentino, e non prodotti di provenienza cinese, indiana o coreana che con Firenze non c’entrano niente e tantomeno con l’anima artistica della nostra terra. Diamo licenze, ma contingentate, solo per valorizzare il nostro spirito artistico/artigianale: bravo Renzi! Continua a leggere »