Gen 13

Sui giornali di questi ultimi due giorni non si è fatto che sbraitare e gridare allo scandalo per lo stand di Cantarelli a Pitti immagine 2011. Ho voluto vedere di persona e non ho trovato quell’immagine così blasfema. Non mi è sembrato quell’iniziativa offensiva della sensibilità religiosa: il quadro rappresenta un uomo di oggi accostato alla simbologia iconografica del Cristo; è un uomo vestito con abiti attuali. Sì, potrebbe essere un Cristo di oggi… ma ci dobbiamo domandare, prima di gridare allo scandalo, se il Figlio di Dio fosse sceso in terra nel ventesimo secolo si sarebbe messo una tunica o un paio di jeans?
Ma vi è di più: coloro che passavano di fronte allo stand di Cantarelli, sia i favorevoli sia i contrari, riconoscevano in quell’immagine l’essenza della simbologia cristiana. Vi pare poco che in un’ammucchiata dell’inutile effimero umano, quale è “Pitti”, ci sia la riconoscibilità di un simbolo religioso!?!
Potrei essere solo in parte d’accordo con il mio amico Don Momigli che “potremmo rilevare una banalizzazione  di Gesù Cristo Figlio di Dio”- Personalmente vorrei andar oltre e domandarmi se questa presunta offesa della “mia” sensibilità cristiana non sia dovuta ad un’incapacità di attualizzare il messaggio messianico ed allo stesso tempo dal fatto di un protetto nostro “formalismo religioso” con una sorta di integralismo del tipo “… tutto quello che è religione è intangibile…e deve rimanere fissa per sempre così come ce lo raccontava la nonna”. Se dunque  dobbiamo essere ancorati ad una tradizione, o meglio ad una percezione del religioso, come ci era
stata proposta nel passato, allora i nuovi catechismi del 1982 sono da rigettare perché mandarono in archivio il catechismo di Pio X, ritenuto non più attuale?
Insomma, non sarà che nell’Occidente Cristiano abbiamo perso la forza propulsiva di attualizzare il messaggio religioso e siamo diventati conservatori ed integralisti?
Io non ho provato scandalo di fronte a quello stand anche per un altro motivo: la Nuova Novella di Cristo non è né laica né bigotta. Con il Nuovo Testamento si è inaugurata una nuova epoca in cui la vita religiosa non è solo forma ma sostanza e dove il messaggio è per tutti e fruibile da: i primi e gli ultimi, i ricchi ed i poveri, gli intellettuali e … .
Ma il Cristianesimo ha operato anche una grande rivoluzione, ha fatto parlare di sé il mondo intero proprio rovesciando la logica di una percezione religiosa propria della casta sacerdotale ed elitaria: Cristo ha parlato con gli umili, con i peccatori, con le prostitute.
Cantarelli non ha forse dato anche l’occasione di riparlare di questi problemi? In questa iniziativa non dobbiamo dunque vederci lo scontro come in un derby cittadino fra favorevoli e sfavorevoli, renderemmo un cattivo servizio alla sensibilità cristiana di chiunque, dovremmo invece cominciare a riflettere sui valori cristiani sopiti, dei simboli cristiani sviliti, del ruolo della Gerarchia della Chiesa, della formazione catechistica e culturale dei cittadini… dobbiamo cominciare a chiederci se si è perso il senso del sacro forse c’è anche un responsabilità dei preposti all’evangelizzazione. E se anche Cantarelli non avesse il senso del sacro… è colpa sua o di coloro che glielo hanno fatto perdere?
Cantarelli ha provocato… accettiamo questa sfida per ridiscutere sul messaggio cristiano: insomma guardiamo al bicchiere mezzo pieno, non ci stracciamo le vesti e diamo senso anche a questa interpretazione riduttiva di una “rivoluzione storica cristiana”.
Mi colpiscono poi le dichiarazioni dei soliti “soloni” della politica e della cultura. Mi hanno soprattutto sdegnato le dichiarazioni di un paio di politici e di un “dotto alla moda”che negli anni ruggenti, quando io partecipavo alle marce antidivorziste ed antiabortiste, mi fotografavano e mi dileggiavano mentre oggi si ergono a paladini della cultura cristiana occidentale: si sono convertiti a Cristo o alla moda della caccia al consenso dei cosiddetti cattolici?
Un ultima domanda: ma se non ci fosse stata questa iniziativa, si sarebbe parlato del Cristo in un ambiente votato all’effimero assoluto, e definito da tutti, ed in questo caso senza che qualcuno si scandalizzasse, tempio della moda… tempio…, luogo sacro?
L’effimero in se stesso non è forse concettualmente da rivedere anche se porta business, quale nuova divinità dei tempi moderni?
Allora cari Cristiani, non facciamo finta che il male quando non si vede non è peccato! Carissimi miei Pastori, sappiamoci prendere la responsabilità di essere stati pessimi esempi e pessimi educatori e, accettando la provocazione, facciamo scendere in questo falso tempio dei tempi moderni il Cristo, quello vero, quello che prese a frustate i bancarellari del tempio.

Marcello Sladojevich

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