Non sono del PD, ma provengo da una famiglia di vecchi PCI. Io sono stato l’unico democristiano. Dirigente provinciale e consulente di molti parlamentari. Mai portaborse, però.
Ma le vicende del PD mi interessano, non foss’altro perché poteva essere l’unico aggregato da sperimentare nel parterre del nuovo nel panorama politico italiano: si sono provati tutti, non c’era rimasto altro che loro. Speravo il Nuovo nel metodo e nelle facce.
A sinistra, si diceva, si coniuga da sempre “modernità” e “contemporaneità”. Avevo inteso che c’era una predisposizione al “vero nuovo” e la capacità di sostituire le facce vecchie con quelle nuove, senza traumi, senza alzate di spade, senza ribellioni e colpi di code come accadeva in altre compagini politiche. Mi ero illuso dopo il trionfo di Renzi a Firenze, che rimane un’insula in flumine nata, un grande amministratore… ma mi sembra non molto amato dall’apparato “sinistro”!… eppure secondo me Renzi potrebbe essere l’unica ancora di salvezza per la sinistra italiana sgangherata… mi ero illuso, appunto, che un nuovo avanzasse… ma non mi sembra che le cose siano così!
Il PD, purtroppo, è nato vecchio nel metodo, nei progetti e nelle persone… sempre le stesse. Solo di recente un po’ allargato il parterre per le acquisizioni spurie di ex margheritini e qualche ex democristiano, di quelli che ai miei tempi sarebbe stato di quinta fila e che invece oggi risultano dirigenti di spicco di questo malnata compagine politica.
Malnata? Forse è meglio dire patetica e fallimentare compagine politica per se stessa e per l’Italia pulita. Continua a leggere »