Apr 02

Una nuova e più “attuale” riflessione schematica sui rapporti tra Chiesa Cattolica e  Massoneria credo si alquanto necessaria.

 

È importante riappropriarsi di un percorso giuridico di tipo “canonico” e comunque rivedere la “questione” sia da un punto di vista  filosofico in senso lato che “religioso-sociologico”  in senso più specifico.

Lo scopo di questa riflessione non vuole essere identico a quello che mi motivò già una ventina di anni fa, ossia accreditare la tesi secondo la quale le due istituzioni, Chiesa e Massoneria, sono compatibili fra di loro, ma piuttosto di rendere compatibili due “processi cognitivi” nell’ambito delle scienze sociali del tutto necessari in un momento storico come l’attuale ove gli uomini, storicizzati e viventi nella “nuova Babilonia”, pur disponendo di immense ricchezze economiche e scientifiche, non riescono più a comunicare, lavorare per obiettivi comuni e valori condivisi. Capire i problemi e, ciascuno secondo le proprie possibilità e prerogative, intervenire nella storia per indicare/proporre “nuovi percorsi civili” all’uomo è oltremodo necessario e doveroso.

Il vecchio Codice Canonico del 1917 recitava al canone 2335 e ss.: (si traduce a senso dal latino)  incorre nella scomunica riservata simpliciter chi si ascrive alle sette massoniche o altre sette simili il cui scopo (si evidenzia “il cui scopo”ndr) è  di combattere la Chiesa ed i legittimi poteri civili ecc…” . Continua a leggere »

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Feb 27

di Giacomo Filippini

Presentazione alla pubblicazione di The Professional Competence

Si premette che nel comprensorio di Pistoia insistono una molteplicità di sinergie, infatti è ricco di risorse economiche, storiche e sociali che, se ben coordinate, potrebbero concorrere a renderlo più coeso sia dal punto di vista sociale, sia da quello economico.
La storia socio economica di questa “area vasta” ha ruotato nel secolo scorso intorno alcune realtà predominati: florovivaismo, officine ferroviarie AnsaldoBreda, termalismo e sfruttamento della montagna sia come risorsa naturale che come risorsa energetica con i bacini idroelettrici, ma anche come turismo. Accanto a queste realtà economiche predominanti si è inserita una fiorente serie di “microattività” artigianali connesse e favorite anche dal fatto che Pistoia è orograficamente “territorio di passaggio” fra la lucchesia ed il comprensorio pratese fiorentino, fra l’Emilia Romagna e la Toscana.
Pistoia, nel passato, è stata notevolmente favorita anche dal fatto che era un “capolinea” della Ferrovia Porrettana, linea che univa la pianura Padana al centro Italia; fu costruita a metà ottocento e fin da allora detta “Strada ferrata dell’Italia Centrale”.
La recente crisi economica si è fatta sentire anche nel comprensorio pistoiese, si rende quindi necessario escogitare soluzioni alternative ed economicamente vantaggiose nonché durature per tutta l’area.
In tal senso è stata accolta dalla nostra rivista un’idea geniale elaborata da Giacomo Filippini, persona esperta in materia di ferrovie storiche, il quale ha pensato a dare forma esecutiva ad un“museo dei rotabili storici di Pistoia e la Ferrovia Porrettana”, pensandolo come fattore dinamico e non statico, coniando un motto “Un treno di idee per superare la crisi economica e sociale”, che noi vediamo bene come icona di questo costituendo struttura museale da più parti invocata.
Parlare di museo in senso lato talvolta ci induce a pensare ad una realtà statica, non produttiva e meramente conservativa, magari con qualche risvolto economico ma non trainante per una società connotata da dinamismo endemico quale la società di tutta questa Provincia pistoiese.
Crediamo che questa momentaneo rischio di carenza di dinamismo si possa superare pensando ad una realtà museale come ad un “microcosmo”, ad un luogo ove si possa entrare, non solo materialmente, ma virtualmente portando progetti ed idee di sviluppo e da dove si possa uscire con progetti da realizzare e da sviluppare nel contesto sociale, territoriale, economico ecc, ma soprattutto, l’idea di Filippini ci ha dato l’immagine di progetti integrati e dinamici da connettersi anche ai territori circostanti, sfruttando proprio la peculiarità pistoiese di “territorio di passaggio e di collegamento”.
Riteniamo che questa idea sia un valore aggiunto per la nostra società civile toscana e per questo l’abbiamo accolta nella nostra rivista con l’intento di valorizzarla, condividerla e comunque valga questa nostra piccola testata come luogo di discussione aperta.

Per tenere fede all’impegno di promozione preso, se ne riporta di seguito un breve estratto.
The Professional Competence

Presentazione ed obiettivi

Il presente lavoro ha lo scopo di delineare un modello virtuoso di riorganizzazione di una completa infrastruttura ferroviaria a carattere locale per lo sviluppo e la rivalutazione del comprensorio di Pistoia e della montagna pistoiese. Il modello descritto è frutto dello studio approfondito del settore ferroviario, con particolare riguardo a recupero, restauro e rimessa in servizio di mezzi rotabili “d’epoca” e antiche linee ferroviarie, oltre a collegarsi all’esperienza scolastica e a fondarsi su un’attenta ricerca bibliografica e sull’analisi di dati statistici relativi alla “mobilità” in Toscana. Si ritiene fondamentale precisare che i principi generali che caratterizzano questo studio sono l’esportabilità anche ad altre similari realtà italiane, siano esse tratte ferroviarie delle Stato oppure ferrovie cosiddette “in concessione”.

L’obiettivo di questo studio è quello di illustrare alcune ipotesi volte a reintegrare connessioni nel tessuto sociale che con il tempo si sono deteriorate, e a rilanciare le piccole-medie imprese del comprensorio e della montagna pistoiese, generando un’efficace rete di collaborazione con le istituzioni. Nell’ambito di questo lavoro che pone al centro “l’uomo” e l’“oikos”, ossia l’ambiente in cui si contestualizza ogni attività vitale, gli elementi individuati come trainanti per l’organizzazione di un nuovo sistema socio-economico sono:

  • istituzione di un laboratorio, “centro di lavoro”, anello di congiunzione fra imprese, scuole, istituzioni ed associazioni;
  • realizzazione di un “museo” dinamico dei rotabili storici presso la stazione di Pistoia o comunque in aree ad essa direttamente connesse;
  • ripristino di un sistema di trasporto locale fortemente interconnesso sia per il movimento delle persone che delle merci;
  • valorizzazione e interconnessione delle risorse sociali,  dell’artigianato e dell’industria del territorio;
  • valorizzazione e potenziamento delle strutture già esistenti.

L’idea è quella di organizzare, promuovere e condurre, con il minimo impatto economico possibile, il museo rotabili storici di Pistoia e di mantenere in servizio (anche per l’utilizzo di treni storici) la ferrovia Porrettana sfruttandola come via principale di collegamento per il territorio della montagna: il tutto nell’ottica di un grande progetto socio-tecnico che leghi imprese locali, associazioni turistiche, pensionati, studenti, fino a coinvolgere anche appassionati e volontari.

La pubblicazione intera, in versione elettronica, è disponibile gratuitamente su richiesta.


 

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Feb 15

Quale crisi di fatto oggi affligge la nostra società? Credo sia una domanda, anche se elementare, necessaria. E’ un bel dire che ora siamo in periodo di crisi, ma necessariamente dobbiamo capire di che tipo di crisi si parla se vogliamo trovare i rimedi.  Il paziente è malato? Che malattia ha? E  quindi, che farmaci gli prescriviamo?

C’è chi dice che la nostra società sta subendo una crisi da “congiuntura economica”, ma che passerà alla svelta e quindi riprenderà il suo corso come prima. Francamente queste ci sembrano diagnosi, osservazioni, molto riduttive e mutuate dalla pratica di scienze sociali di impronta marxista, ma a nostro modo di vedere, metodo già superato.

Più articolati possono apparire quei riferimenti alle cosiddette “crisi dialettiche della società”, quelle crisi generate e poi superate con “le forze proprie della società”. Diagnosi suggestive, ma anche queste probabilmente datate dal punto di vista metodologico: forse la “crisi dialettica” era vera all’epoca della rivoluzione americana, o di quella francese ma anche di quella russa, oggi sicuramente la questione è improbabile, poiché si riscontra un’assenza assoluta di una spinta propulsiva verso il futuro, si ha la fondata impressione che il nostro sistema, quello occidentale, si stia collassando, o meglio stia implodendo. Se così fosse, questa è una crisi “entropica”: non ci sono sintomi di rinnovamento ed è come se l’agire degli stati e dei cittadini abbia perso la direzione del proprio cammino.  Continua a leggere »

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Gen 22

Assistiamo già da qualche anno ad un aspro confronto politico sulla questione della cosiddetta “giustizia”. I media danno prevalentemente la parola ai politici di professione che parlano di tutto senza conoscere nulla! Da questo dibattito sono esclusi i tecnici, se mai qualcuno esperto ottiene diritto di parola vuol dire che appartiene al potere costituito sia dell’una che dell’altra parte. Tutti vogliono riformare la giustizia inondandoci di ricette a non finire ma nessuno riesce, perlomeno ci sembra, a fare un ragionamento organico sullo stato dell’arte. In questi ultimi tempi la Destra berlusconiana e lo stesso “Cavaliere” stanno portando attacchi a non finire ai “giudici comunisti”, ritenuti tali perché hanno osato indagare il Premier per i più vari reati che vanno dall’offesa del patrimonio a quelli sulla persona e sembrerebbe anche per concussione e quant’altro.

Il rimedio studiato è stato quello di creare uno scudo intorno alla persona del Premier: lodo Alfano, legittimo impedimento ecc, sostenendo che il Presidente del Consiglio deve comunque governare… perché comunque fa sempre il bene del paese anche se… mentre fa il bene del paese… fa il male a qualcuno ed un po’ anche il piacere per se stesso! Ovviamente per creare scudi e resistenze non può fare tutto da solo, si è portato dunque in Parlamento, o meglio ha nominato – non altrimenti perché le liste le fa lui e la riforma elettorale se le fatta da sè eliminando preferenze e/o primarie -, una cricca di sostenitori, nemmeno tanto sciocchi: i suoi avvocati personali, i suoi consulenti tecnici e commercialisti di fiducia, gente del suo impero economico, il tutto condito da fedelissimi imbonitori televisivi… i direttori dei suoi giornali… tutti i suoi parlamentari… prima l’On. Bocchino ed ora l’On. Lupi… ma anche l’On Bondi che da comunista di scuola di partito a Mosca è diventato residente di Arcore! … la signora Sottosegretario Santanché, ex onorevole bocciata dagli elettori alle ultime politiche ma poi nominata membro del Governo… lo faceva anche Caligola con i propri cavalli! e poi ancora belle ragazze ben ammaestrate sui “discorsini” da farsi e quindi dall’apparente intelligenza, ma insomma tutte Giovannona…, pure loro parlamentari. La parola d’ordine: tutti per uno, uno per tutti, ma comunque tutti contro i giudici: bisogna cambiare la giustizia, riformare la magistratura, separare le carriere… udite udite… inasprire le pene depenalizzando i reati! Continua a leggere »

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