di Giacomo Filippini
Presentazione alla pubblicazione di The Professional Competence
Si premette che nel comprensorio di Pistoia insistono una molteplicità di sinergie, infatti è ricco di risorse economiche, storiche e sociali che, se ben coordinate, potrebbero concorrere a renderlo più coeso sia dal punto di vista sociale, sia da quello economico.
La storia socio economica di questa “area vasta” ha ruotato nel secolo scorso intorno alcune realtà predominati: florovivaismo, officine ferroviarie AnsaldoBreda, termalismo e sfruttamento della montagna sia come risorsa naturale che come risorsa energetica con i bacini idroelettrici, ma anche come turismo. Accanto a queste realtà economiche predominanti si è inserita una fiorente serie di “microattività” artigianali connesse e favorite anche dal fatto che Pistoia è orograficamente “territorio di passaggio” fra la lucchesia ed il comprensorio pratese fiorentino, fra l’Emilia Romagna e la Toscana.
Pistoia, nel passato, è stata notevolmente favorita anche dal fatto che era un “capolinea” della Ferrovia Porrettana, linea che univa la pianura Padana al centro Italia; fu costruita a metà ottocento e fin da allora detta “Strada ferrata dell’Italia Centrale”.
La recente crisi economica si è fatta sentire anche nel comprensorio pistoiese, si rende quindi necessario escogitare soluzioni alternative ed economicamente vantaggiose nonché durature per tutta l’area.
In tal senso è stata accolta dalla nostra rivista un’idea geniale elaborata da Giacomo Filippini, persona esperta in materia di ferrovie storiche, il quale ha pensato a dare forma esecutiva ad un“museo dei rotabili storici di Pistoia e la Ferrovia Porrettana”, pensandolo come fattore dinamico e non statico, coniando un motto “Un treno di idee per superare la crisi economica e sociale”, che noi vediamo bene come icona di questo costituendo struttura museale da più parti invocata.
Parlare di museo in senso lato talvolta ci induce a pensare ad una realtà statica, non produttiva e meramente conservativa, magari con qualche risvolto economico ma non trainante per una società connotata da dinamismo endemico quale la società di tutta questa Provincia pistoiese.
Crediamo che questa momentaneo rischio di carenza di dinamismo si possa superare pensando ad una realtà museale come ad un “microcosmo”, ad un luogo ove si possa entrare, non solo materialmente, ma virtualmente portando progetti ed idee di sviluppo e da dove si possa uscire con progetti da realizzare e da sviluppare nel contesto sociale, territoriale, economico ecc, ma soprattutto, l’idea di Filippini ci ha dato l’immagine di progetti integrati e dinamici da connettersi anche ai territori circostanti, sfruttando proprio la peculiarità pistoiese di “territorio di passaggio e di collegamento”.
Riteniamo che questa idea sia un valore aggiunto per la nostra società civile toscana e per questo l’abbiamo accolta nella nostra rivista con l’intento di valorizzarla, condividerla e comunque valga questa nostra piccola testata come luogo di discussione aperta.
Per tenere fede all’impegno di promozione preso, se ne riporta di seguito un breve estratto.
The Professional Competence
Presentazione ed obiettivi
Il presente lavoro ha lo scopo di delineare un modello virtuoso di riorganizzazione di una completa infrastruttura ferroviaria a carattere locale per lo sviluppo e la rivalutazione del comprensorio di Pistoia e della montagna pistoiese. Il modello descritto è frutto dello studio approfondito del settore ferroviario, con particolare riguardo a recupero, restauro e rimessa in servizio di mezzi rotabili “d’epoca” e antiche linee ferroviarie, oltre a collegarsi all’esperienza scolastica e a fondarsi su un’attenta ricerca bibliografica e sull’analisi di dati statistici relativi alla “mobilità” in Toscana. Si ritiene fondamentale precisare che i principi generali che caratterizzano questo studio sono l’esportabilità anche ad altre similari realtà italiane, siano esse tratte ferroviarie delle Stato oppure ferrovie cosiddette “in concessione”.
L’obiettivo di questo studio è quello di illustrare alcune ipotesi volte a reintegrare connessioni nel tessuto sociale che con il tempo si sono deteriorate, e a rilanciare le piccole-medie imprese del comprensorio e della montagna pistoiese, generando un’efficace rete di collaborazione con le istituzioni. Nell’ambito di questo lavoro che pone al centro “l’uomo” e l’“oikos”, ossia l’ambiente in cui si contestualizza ogni attività vitale, gli elementi individuati come trainanti per l’organizzazione di un nuovo sistema socio-economico sono:
- istituzione di un laboratorio, “centro di lavoro”, anello di congiunzione fra imprese, scuole, istituzioni ed associazioni;
- realizzazione di un “museo” dinamico dei rotabili storici presso la stazione di Pistoia o comunque in aree ad essa direttamente connesse;
- ripristino di un sistema di trasporto locale fortemente interconnesso sia per il movimento delle persone che delle merci;
- valorizzazione e interconnessione delle risorse sociali, dell’artigianato e dell’industria del territorio;
- valorizzazione e potenziamento delle strutture già esistenti.
L’idea è quella di organizzare, promuovere e condurre, con il minimo impatto economico possibile, il museo rotabili storici di Pistoia e di mantenere in servizio (anche per l’utilizzo di treni storici) la ferrovia Porrettana sfruttandola come via principale di collegamento per il territorio della montagna: il tutto nell’ottica di un grande progetto socio-tecnico che leghi imprese locali, associazioni turistiche, pensionati, studenti, fino a coinvolgere anche appassionati e volontari.
La pubblicazione intera, in versione elettronica, è disponibile gratuitamente su richiesta.
written by Elena Sladojevich
\\ tags: deposito rotabili, ferrovie concesse, modello economico, montagna pistoiese, pistoia, porrettana, rotabili storici, tpl, tram, trasporto locale, treno, turismo